Un oggetto… Una storia – A cura di Filippo Fontana – Il Tagliatartufo

Home/Assaggi/Un oggetto... Una storia/Un oggetto… Una storia – A cura di Filippo Fontana – Il Tagliatartufo

Oggi vi portiamo nel regno del tartufo, il “diamante nero” della cucina, e di un particolare utensile che lo accompagna: il tagliatartufo. Questo piccolo strumento non è solo un semplice coltello da cucina, ma un simbolo di precisione e raffinatezza. La sua missione? Affettare il tartufo in veli sottilissimi per sprigionare tutto il suo inconfondibile aroma.

La storia del tagliatartufo ha radici antiche. Si narra che nel Rinascimento, quando i tartufi erano riservati alle tavole dei nobili, i cuochi usassero semplici coltelli affilati per esaltare l’estetica e il sapore di questi tesori naturali. Tuttavia a partire dal Settecento si sviluppò uno strumento ad hoc, l’antenato dell’attuale tagliatartufo. Nel XIX secolo iniziò ad essere particolarmente diffuso grazie all’opera del commerciante Giacomo Morra, noto per la sua passione per i tartufi. Morra era considerato il “re del tartufo” e cercava un modo per presentare questo pregiato fungo in modo ancora più elegante. Da qui l’idea di introdurre una lama regolabile, capace di creare fette perfette.

La leggenda vuole che Giacomo, durante una cena di gala, abbia presentato un enorme tartufo nero tagliandolo con quello che allora era un prototipo di questo nuovo tagliatartufo, incantando gli ospiti con l’aroma che si sprigionava nell’aria. Questo gesto lo consacrò come innovatore del tartufo e ispirò generazioni di chef.

Oggi, il tagliatartufo è uno strumento essenziale, un piccolo miracolo di design che celebra il tartufo in tutta la sua gloria. La prossima volta che assaporerete un piatto decorato con fette di tartufo, ricordatevi di questo umile ma geniale alleato della cucina, esposto in una vetrina del Museo del Tartufo di Fragno a Calestano.