Legge Nazionale n° 162 del 17/5/91. Iscritto all’Albo Regionale dei Prodotti Tipici Tradizionali, individuato dal Marchio registrato ‘Tartufo Uncinato di Fragno’, regolamentato dal Disciplinare di Raccolta e Commercializzazione del “Tartufo Uncinato di Fragno” del Consorzio Qualità Tipica Val Baganza.
Il Disciplinare promosso nel 2006 dall’allora Consorzio Qualità Tipica Val Baganza, ora Consorzio del Tartufo Uncinato di Fragno, è un documento che nasce con il fine di rendere tracciabile e valorizzare il tartufo locale delle “Terre classiche” (caratterizzate dalle conformazioni geologiche a flysh) e delle zone di produzione limitrofe appartenenti alle vallate appenniniche reggiane, parmensi e piacentine, queste ultime accomunate sotto l’egida del “Bosco del Ducato”, marchio che riunisce l’associazionismo legato al tartufo delle province di Parma e Piacenza.
Carlo Vittadini (1800-1865) nasce a Monticelli, frazione di San Donato Milanese e si laurea in Medicina all’Università di Pavia con la tesi di laurea Tentamen mycologicum seu Amanitarum illustratio (Saggio micologico, ossia Illustrazione delle Amanite).
Pur esercitando la professione medica, anche per sfatare opere approssimative e pericolose sulla commestibilità dei funghi, nel 1835 pubblica Descrizione dei funghi mangerecci più comuni d’Italia descrivendo anche con bellissime tavole cinquantasei specie di cui quindici nuove sotto gli aspetti morfologici, biologici, ecologici, gastronomici e tossicologici.
Il francese Gaspard Adolphe Chatin (1813-1901) studia presso la Faculté de Médecine di Parigi conseguendo il dottorato nel maggio del 1840. Nel 1841 è nominato Amministratore Farmacista dell’Ospedale Beaujon di Parigi e nel 1859, presso l’Hôtel-Dieu de Paris. Insegna botanica presso l’Ecole Superieure de Pharmacie, che poi dirige dal 1874.
Nella sua ricerca botanica si occupa di tartufi e nel 1869 pubblica La truffe: étude des conditions générales de la production truffière.
Vittorio Picco è oggi universalmente noto come Vittorio Pico. Questo perché nel suo volume in lingua latina Melethemata Inauguralia è indicato come Victorii Pici, forma genitiva di Victorius Picus che tradotto in italiano diviene Dissertazioni inaugurali di Vittorio Pico.
Vittorio Picco nasce a Torino nel 1750 dove, dopo gli studi di base, consegue la licenza in Medicina presso la Regia Università di Torino nel 1774 e la laurea in Medicina l’anno successivo (1775).
Nel 1815, l’autore Michele Leoni (1776-1858) pubblicava un’opera molto interessante ed ambiziosa: la traduzione, o meglio, la resa poetica in versi italiani della commedia di William Shakespeare, The Tempest, La Tempesta.
Leoni fu dunque un autorevole figura e la sua opera un punto di riferimento. Nel caso di Calibano, la Tempesta e i… tartufi accade però un episodio singolare, ed emblematico della suggestiva presenza dei tartufi nell’immaginario del traduttore.
La Locanda, poi Trattoria e ora Ristorante Mariella costruita da Adriana e Virginio Gennari nel 1965 a Fragno di Calestano con la cucina condotta dalla figlia Mariella, dalla quale prende il nome, in una cartolina postale del 1970.
Inizialmente frequentata soprattutto da cacciatori di lepri e beccacce, in stagione presentava piatti al tartufo tra i quali una rinomata Polentina al Tartufo di Fragno.
Perché i tartufi hanno un aroma e da dove deriva? I tartufi sono funghi sotterranei con i corpi fruttiferi sotto la superficie del suolo che impedisce loro di disperdere le spore attraverso l’aria e il vento.
Le conoscenze delle differenti varianti aromatiche dei tartufi di una stessa specie, ma con microbiomi legati al territorio e contenenti diversi microrganismi (batteri) coinvolti nella produzione degli aromi, hanno interessanti conseguenze, aprendo infatti una nuova strada nella qualificazione di territori tartuficoli e delle loro produzioni.
Marcello Pagliai dialoga con Gilberto Bragato, Ricercatore del CREA
Tratto da: “Georgofili INFO” 2 ottobre 2024
Pagliai – Le produzioni di nicchia rappresentano, in molti casi, una vera eccellenza nel panorama delle produzioni agricole e forestali che, per la verità, non stanno attraversando un periodo particolarmente florido, sia da un punto di vista ambientale, sia, soprattutto, da un punto di vista economico. Fra queste produzioni di nicchia vi è sicuramente il tartufo di cui, negli ultimi decenni, si sono intensificati gli studi, proprio per conoscerne le condizioni di crescita, nel tentativo di migliorarne la produzione. A parte le piante micorrizzate, quali sono le condizioni ottimali del suolo per la produzione dei vari tipi di tartufo?