Loading...
Home/Scopri il museo/Intorno al museo

Il territorio di Calestano offre al visitatore uno splendido contesto naturale che è possibile godere ed esplorare grazie alla presenza di una fitta rete di sentieri (tra cui La via degli scalpellini e i Salti del Diavolo, il percorso del Monte Sporno da Vallerano a Castrignano e l’itinerario circolare del Monte Scaletta). 

Nei mesi primaverili protagonista è la fioritura di varie specie di orchidee selvatiche, anemoni, ellebori e saponaria; in autunno ad affascinare sono i cromatismi del giallo, arancio e rosso di cui si tingono i boschi; l’estate è allietata dalla brezza fresca che soffi a mentre la città è attanagliata dalla calura mentre in inverno la soffi ce coltre di neve che mette a riposo la natura e fa calzare ciaspole agli escursionisti.

È frequente osservare animali selvatici come caprioli e cinghiali. I più fortunati potranno incontrare un esemplare di grosso e maestoso cervo e chi non dimenticherà ogni tanto di alzare la testa verso il cielo potrà esser sorpreso dal volo di una poiana, di un gheppio o di uno sparviero.

Vi è anche la possibilità di percorrere in bicicletta la Ciclopista Mountain Bike che solca il territorio dal capoluogo alle frazioni. Pedalare nella terra del tartufo permette di immergersi nei boschi di pino silvestre, querce, carpini e faggi e di essere sorpresi da scorci suggestivi di borghi magnificamente recuperati.

L’itinerario

Il sentiero tra Chiastre e Cassio (Sentiero CAI 771) si snoda lungo un itinerario facile e accessibile, meraviglioso in tutte le stagioni. Il torrente Baganza può essere attraversato tutto l’anno grazie a una passerella pedonale sospesa, da cui si gode una magnifica vista sugli affioramenti dei Salti del Diavolo, che emergono come una barriera dal letto del fiume. Lungo il percorso, diversi pannelli informativi offrono testi, grafici e fotografie sulle caratteristiche geologiche e le tecniche di lavorazione della pietra. Il sentiero dispone di due punti di partenza attrezzati nei paesi di Cassio e Chiastre e segue il tragitto che gli scalpellini percorrevano in passato per spostarsi tra le due sponde della valle e raggiungere le cave di pietra. Con questa pietra, gli scalpellini hanno realizzato elementi architettonici diffusi in tutta la valle, come camini, fontane, portali e sculture. Vicino all’abitato di Cassio, la Via degli Scalpellini si unisce alla Via Francigena, importante arteria europea che ripercorre il percorso usato nel Medioevo dai pellegrini del Nord Europa diretti a Roma.

Tra Cassio, Chiastre e Casaselvatica, si possono osservare i Salti del Diavolo: maestose guglie e torri che si innalzano per decine di metri rispetto al terreno circostante. Queste formazioni sono la parte visibile di una struttura sedimentaria che si estende per 5 km attraversando la valle e il torrente Baganza, risalente al Cretaceo, circa 95 milioni di anni fa. La loro formazione è dovuta a una frana sottomarina di ciottoli e sabbia, che ha creato queste strutture nel sottosuolo di un’ampia area, dal Monferrato all’Appennino Modenese. In Val Baganza si trova l’affioramento più impressionante e suggestivo, costituito da un conglomerato di porfidi, graniti, diaspri, calcari e arenarie derivati dalla disgregazione di antiche rocce dell’arco alpino. La zona è di notevole interesse geologico (rientra fra i Geositi della Regione Emilia Romagna) per la ricchezza di affioramenti e la chiarezza con cui si possono distinguere le caratteristiche e i processi geologici e morfologici del territorio. Il nome deriva da una leggenda medievale: un monaco eremita che pregava nella zona venne tentato dal diavolo con promesse di cibo, ricchezze e una giovane donna. Il monaco, mostrando il crocifisso, riuscì a scacciare il diavolo, che lasciò le sue impronte nel terreno, formando così i Salti del Diavolo.

L’altopiano del Montagnana, situato a 1.312 metri di altitudine tra le valli della Parma e della Baganza, è raggiungibile partendo da Ravarano, dal valico di Fragno (nel comune di Calestano) o da Signatico (nel comune di Corniglio). Le strade sterrate percorribili in auto terminano in sentieri accessibili solo a piedi, che conducono alla cima, caratterizzata da vaste praterie. Qui si trova una cappella in pietra costruita dagli Alpini, che attira la popolazione locale in occasione della celebrazione che si tiene tutti gli anni nel mese di luglio.

Situato a 1.058 metri di altitudine, lungo il crinale che separa le valli della Parma e della Baganza, questo monte offre una vista che, nelle giornate limpide, si estende fino alle cime delle Prealpi e delle Alpi. Sulla sommità si erge un monumento dedicato agli alpini, costruito nel 1953 e ricostruito nel 1987. Poco sotto la vetta si trova un rifugio d’emergenza in legno, sempre aperto e particolarmente utile durante l’inverno.

Galleria fotografica degli itinerari