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Il Tartufo Uncinato di Fragno

Il ciclo di sviluppo del tartufo uncinato inizia con la semina delle spore a febbraio, seguita dalla loro germinazione a marzo e la formazione di micorrize, durante il mese di aprile il micelio colonizza il suolo. A maggio avviene la riproduzione, mentre durante l’estate si avvia il suo sviluppo. A settembre matura lentamente e a ottobre inizia la sua raccolta che proseguirà fino a gennaio.

La Val Baganza è caratterizzata geologicamente dalla presenza dei Flysch di Monte Bosso, Monte Sporno e Monte Cassio, rocce clastiche derivanti dal disfacimento di rocce calcaree e marnose del Mesozoico e del Cenozoico. Queste rocce mostrano stratificazioni e pieghe dovute ad accumuli sedimentari ed eventi catastrofici che hanno alterato il fondale marino. Il territorio è prevalentemente calcareo e alcalino, favorendo la crescita di carpino nero, roverella e nocciolo, con la presenza di noci, pioppi, salici. A quote più elevate sono, invece, presenti maestose faggete. Situata a Nord-Est rispetto al passo della Cisa, la zona è influenzata dal vento tirrenico, con un clima che varia tra caratteristiche continentali e marine, ideale per il tartufo uncinato. I terreni sono freschi, umidi e ombreggiati, favorendo lo sviluppo degli aromi intensi nel Tartufo di Fragno maturato in autunno.

Il Tartufo di Fragno predilige in assoluto piante come il Carpino nero, ma non disdegna il Nocciolo, la Roverella e il Faggio.

Il carpino nero è una pianta decidua che può raggiungere un’altezza tra i 15 e i 20 metri. Il tronco presenta leggere costolature alla base e una corteccia bruno-grigia, inizialmente liscia e poi segnata da fessurazioni superficiali. Le foglie del carpino nero sono lunghe circa 5-8 centimetri e hanno una forma ovata e appuntita, con una base che può essere a forma di cuneo o leggermente a forma di cuore. I margini delle foglie sono doppiamente seghettati e il loro colore è un verde scuro opaco.

Il Nocciolo è una pianta che si presenta come un arbusto o un alberello, con foglie che cadono in autunno e può raggiungere un’altezza massima di 6-8 metri. La corteccia è liscia e ha un colore bruno-grigiastro, con alcune macchie più chiare sparse su di essa. Le foglie sono quasi circolari, appuntite all’estremità, con margini doppiamente seghettati e cuoriformi alla base, talvolta con vaghi lobi.

La roverella è un maestoso albero deciduo che può raggiungere un’altezza fino a 25 metri. La sua corteccia presenta un colore grigio e delle piccole crepe che la fanno sembrare squamosa. I rami sono coperti da una peluria densa, le foglie sono lunghe tra i 4 e i 12 centimetri, di forma obovata o oblunga, con delle ampie orecchie alla base che le rendono quasi simmetricamente lobate. I lobi delle foglie possono essere poco o molto accentuati e tendono ad essere leggermente ondulati. La pagina superiore della foglia è liscia e priva di peluria, mentre quella inferiore è pelosa, specialmente nelle foglie giovani.

Il faggio è una pianta decidua che può raggiungere un’altezza fino a 30 metri. La sua corteccia è di un colore grigio e ha una superficie liscia. Le foglie del faggio hanno una forma obovata-ellittica e possono essere lunghe tra i 4 e i 9 centimetri. Presentano piccoli peli sulle nervature e sui margini.

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