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Le caratteristiche

Che cos’è un tartufo? 

Il tartufo è il frutto di un fungo sotterraneo che cresce in simbiosi con determinati alberi attraverso le micorrize. Questo fungo prospera in ambienti freschi e umidi, a una profondità di 10-15 cm sotto la superficie del terreno. La simbiosi con piante arboree o arbustive permette uno scambio di sostanze nutritive grazie alle micorrize, formate da un intreccio di ife. Le micorrize consentono alle piante di fornire nutrienti al tartufo in cambio di acqua e sali minerali. L’insieme delle ife forma il micelio, che è l’organismo principale da cui si sviluppa il corpo fruttifero del tartufo. Le spore contenute nel tartufo, una volta germinate, danno origine a un nuovo micelio che può formare nuove micorrize. I funghi ipogei, come i tartufi, si differenziano da quelli epigei perché non possono diffondere le spore tramite il vento. Per questo motivo, sviluppano un odore intenso per attirare insetti e animali che, mangiando il corpo fruttifero, diffondono le spore. Poiché l’uomo non è in grado di percepire l’odore del tartufo nel terreno, si affida all’olfatto di animali come maiali o cani per individuarli. 

Quali piante predilige?

Come tutti i funghi, il tartufo è eterotrofo, il che significa che non può produrre le sostanze necessarie alla sua sopravvivenza attraverso la fotosintesi clorofilliana, un processo di cui è privo. Per vivere, il tartufo instaura una simbiosi con una pianta, crescendo vicino alle sue radici e assorbendo da essa tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno, cedendo in cambio alla pianta sali minerali e acqua. Questo scambio avviene tramite le micorrize, strutture che variano a seconda della specie di tartufo. Le piante più comunemente coinvolte nella simbiosi con i tartufi includono la Quercia, il Leccio, il Carpino nero, la Rovere, il Tiglio e il Pioppo. Tuttavia, le specie vegetali che possono entrare in simbiosi con i tartufi sono molte di più e comprendono sia latifoglie che conifere.

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