Durante il Cinquecento si svilupparono e specializzarono gli strumenti utilizzati dai cercatori di tartufi per facilitarne l’estrazione dalla terra: piccole zappette e vanghette, di forme e dimensioni diverse nelle varie regioni d’Italia, oggi definite da un apposito disciplinare.
Attualmente, la legge italiana impone ai tartufai l’uso di strumenti specifici per la raccolta dei preziosi tuberi.
La prima cosa da fare è pulire accuratamente il tartufo. Usate uno spazzolino di media durezza per rimuovere la terra e poi un panno per eliminare i residui.
Una volta pulito, potete conservare il tartufo intero al naturale. Mettetelo in un contenitore di vetro ermetico foderato con carta da cucina e riponetelo in frigorifero.
Col passare del tempo, la ricerca del tartufo ha coinvolto un numero crescente di persone, rendendo necessaria la regolamentazione di questa attività con la Legge nazionale n. 162 del 17 maggio 1991 e la Legge Regionale n. 24 del 2 settembre 1991.